Nicola Biasi nel 2012 sceglie di avviare il suo ambizioso progetto espiantando il meleto posseduto dalla sua famiglia e piantando una varietà di vite resistente alle crittogame, lo Johanniter.
Una vite a bacca bianca costituita nel 1968 presso l’Istituto Statale di viticoltura di Friburgo, in Germania.
Questo esperimento innovativo e allo stesso tempo rischioso, ha portato subito i suoi frutti, dando vita ad un grande vino che ha scaturito innumerevoli successi ed emozioni uniche.
Nel 2013, il via alla prima vendemmia. 300 bottiglie non in vendita, di un vino perfettamente riuscito e promettente per le annate successive.
Ogni singola annata infatti presenterà una propria identità, sfumature diverse costruite intorno all’elegante e vibrante carattere tipico di questo terroir.
Il vigneto del Vin de la Neu è stato ideato con l’obiettivo di ottenere uve di alta qualità.
L’alta densità d’impianto permette di ridurre al minimo la produzione di grappoli per ogni ceppo e quindi di portarli con maggiore facilità a maturazione, nonostante l’altitudine di quasi mille metri e la latitudine.
Il sistema di allevamento scelto è l’alberello a ventaglio, che consente lo sviluppo della vite senza forzarla più del minimo indispensabile.
L’attenzione per il territorio è stata un fattore determinante nelle scelte relative all’impianto: i pali, ad esempio, sono in larice non trattato. Il larice è parte del naturale patrimonio boschivo della zona e la facile reperibilità dei materiali ha quindi ridotto l’impatto ambientale in fase di trasporto. Oltre a ridurre al minimo l’utilizzo dei trattamenti anticrittogamici, non viene effettuato alcun diserbo e tutte le operazioni in vigneto vengono svolte manualmente senza alcun intervento di mezzi a motore.